mercoledì 23 maggio 2012

ROVERE. Legno parte 2.

E' uno dei legni più utilizzati nel campo dell'arredo per via della sua duttilità giacchè si presta ad essere finito in diversi modi.
Innanzitutto è un legno duro, resistente alle intemperie pur subendo variazioni di dimensioni se esposto all'umidità, proprio per questo motivo non è particolarmente indicato nell'utilizzo da esterni.
Il suo colore naturale è giallo, dalla venatura fitta e regolare. Poroso quanto basta da sentirsi al tatto una certa rugosità è perfetto per essere verniciato. Viene infatti utilizzato per creare il rovere tinto wengè, con la colorazione rosso-marrone caratteristica del legno etnico, viene sbiancato all'estremo senza perdere la sua caratteristica venatura, viene tinto grigio ed utilizzato nelle colorazioni "poro aperto".
La sua fibra viene lasciata leggermente grezza e profonda e laccata con vernici adatte che penetrano nei suoi pori e lo lasciano vivo nonostante la colorazione da noi richiesta.
Si presta bene anche alla decapatura, la colorazione di base del legno viene mantenuta integra ed intatta mentre vengono marcate le venature attraverso uno sbiancamento e invecchiamento che avviene per mezzo ci calce e passaggio in forni.
Come vi dicevo, è stra-usato nel campo del mobile, fino a qualche anno fa ci usciva dagl'occhi quello sbiancato che trovo ancora interessante per il suo colore neutro e facilmente abbinabile ad altri legni, l'unico inconveniente è la tendenza ad ingiallire se esposto troppo alla luce solare, oggi va molto di più nelle tinte più calde del moro o del grigio, ma ancor di più, appunto poro aperto. Per chi non vuole rinunciare al laccato ma gradisce vedere il calore dato dal legno è perfetto. Le colorazioni sono infinite e a nostra discrezione, armati di cartella RAL possiamo fare ciò che preferiamo!
Adatto e molto usato anche nelle pavimentazioni è molto resistente ed estetico soprattutto nelle versioni più chiare o miele.

Alcune delle immagini provengono dal sito Arredaclick.com


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