venerdì 18 maggio 2012

ARREDARE.

ARREDARE: fornire di oggetti e mobili una stanza.
Solo?
E' davvero tutto limitato a mettere una cucina nel locale cucina, un divano nel salotto e un letto in camera?
E' davvero così semplice come spesso si crede?
Certo, potremmo dire che il nostro non è certo il lavoro più massacrante a livello fisico, ma no, posso garantirvi che non è affatto facile.
Voglio spiegarvi come si svolge il nostro lavoro, fatto ad ok, o quasi.
Tutto inizia con l'ingresso del cliente, nel caos più totale dovuto ai 200 negozi\ mercatoni in cui è stato, dalla piantina del suo appartamento\locale e dal cercare di capire esigenze, budget, gusti e carattere. Si abbozza una base di progetto in sua presenza e soprattutto insieme, per capire su che linea lavorare. Poi si elabora questa bozza in progetto più dettagliato, fatto di piante, prospetti e prospettive che lo aiutino ad entrare "virtualmente" a casa sua. Spesso, per i non addetti ai lavori, trovarsi di fronte a questi disegni è come avere davanti una pagina di un libro scritto in aramaico... orientarsi non è facile.
Viene accompagnato da un preventivo il più preciso possibile ma mai troppo definitivo, in corso di discussione con il cliente le cose cambiano in continuazione, il particolare, il fianco più alto o più basso, la finitura di un elemento, lo spostamento di un altro.
Mediamente per preparare il primo progetto ci vuole da un giorno a più giorni a seconda di quanto impegnativo e grande è lo stesso. Non è uno scherzo!
Le fasi dopo, una volta entrati nel vivo della situazione, prevedono la scelta dei colori. Armata di mille campioni di colore, prima ne seleziono alcuni che potenzialmente possono essere adatti. Il campione dell'anta, del top, del tappeto, il tessuto e colore del divano, la piastrella... insomma tutti gli accostamenti possibili. tendenzialmente mettere in ordine tutto questo marasma porta via un sacco di altro tempo :)
Raggiunto un accordo e un'assonanza cromatica, si passa al rilievo. E' la parte più importante per la precisione che richiede. Non esistono misure da tralasciare. Il termosifone, il cassonetto della tapparella, il punto luce, il battiscopa e gli angoli. Anche quella misura che sembra non servirci con molta probabilità tornerà utile. Infatti, una volta che si riporta a disegno il rilievo spesso è la misura mancante che fà tornare tutto! Se ci sono pareti storte e abbiamo previsto elementi non modificabili sul posto (quali marmi, pietre, o mobili particolarmente complessi) è bene fare una dima per evitare ogni tipo di errore. Se un piano di marmo arriva qualche centimetro più grande il cliente si arrabbierà, noi dovremo riportarlo indietro, farlo tagliare, lucidare e rifinire. Se invece arriva di qualche centimetro più piccolo, ahimè. Si butta.
Verificato che il progetto approvato sia fattibile con le misure reali si procede con l'ordine all'azienda o con l'elaborazione delle schede tecniche di lavorazione per il laboratorio di falegnameria.
Anche l'ordine, come potrete immaginare, è importante, deve riportare codici e tutti i particolari di ciò che serve. Possibilmente senza errori, si sà.
Seguirà il montaggio. Molti si affidano a padroncini esterni altri hanno dei dipendenti interni. Questo garantisce che ci sia sempre un occhio vigile e responsabile e soprattutto del personale che conosce quello che monta perchè ogni mobile ha le sue caratteristiche anche nel montaggio. Un mobile mal montato, non curato, una mensola montata leggermente storta, un'anta non in bolla sono dettagli che fanno la differenza.
Se tutto sarà andato come si deve, il cliente ci farà un grande sorriso e ci dirà di sentirsi a casa.
E quella si che è una grande soddisfazione!

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